I voli aerei green sono un’importante novità, che permette di volare impattando il meno possibile sull’ecosistema.
La società moderna è sempre più preoccupata dal cambiamento climatico, per questo motivo è alla ricerca di sistemi che possano impattare il meno possibile sull’ambiente. Questa necessità ha responsabilizzato anche il settore dei trasporti, con la nascita di voli aerei green.
L’inquinamento che deriva dal traffico aereo è un serio problema. A conti fatti ogni passeggero produce 285 grammi di anidride carbonica per ogni chilometro percorso. Si tratta di una cifra esorbitante, soprattutto se si considera che per un chilometro percorso in auto si producono 42 grammi di CO2.
Per questo motivo, molte compagnie aeree stanno provando a modificare le loro abitudini per ridurre le emissioni di gas serra e, dunque, l’impatto ambientale che ogni singolo volo ha sull’ecosistema.
Voli aerei green: come rendere il trasporto aereo più sostenibile
Il trasporto aereo produce un’emissione di anidride carbonica pari ad un miliardo di tonnellate all’anno. Sotto l’aspetto globale si tratta di poco meno del 2% delle emissioni totali.
Tuttavia, secondo le previsioni tale impatto è destinato ad aumentare nei prossimi anni. Infatti, si prevede che, entro il 2050, aumenterà il numero di aeromobili in circolazione: dovrebbero arrivare a un milione (attualmente sono 600.000).
Appare, dunque, evidente la necessità di rendere il trasporto aereo più sostenibile, allineandolo al processo di transizione ecologica già in atto in altri settori. L’idea di realizzare aerei elettrici è già stata scartata. Si tratterebbe, infatti, di una soluzione inadatta per i voli a lungo raggio a causa del peso e delle prestazioni limitate delle batterie.
L’alternativa che, ad oggi, sembra essere più realistica è l’idrogeno. Si tratta di un combustibile che, durante la combustione, non emette anidride carbonica. Purtroppo, però presenta alcuni limitazioni dal punto di vista della gestione.
Tra le opzioni possibili c’è quella di migliorare l’efficienza dei veicoli e utilizzare combustibili sostenibili.
L’obiettivo, da raggiungere nei prossimi anni, è quello di creare una nuova generazione di aeromobili in grado di consumare il 20% in meno di carburante rispetto ai loro predecessori.
Nel frattempo i SAF (Sustainable Aviation Fuels) permetterebbero la de-carbonizzazione dell’aviazione. Si tratta di carburanti sostenibili che derivano da grassi animali e oli vegetali esausti. Purtroppo, però, i SAF presentano problemi di costo e di scalabilità (il loro costo è doppio rispetto al kerosene). Fermo restando che utilizzarlo su larga scala contribuirebbe a ridurne l’impatto economico.
Contestualmente al discorso dei biocarburanti, Bruxelles sta stimolando il mercato dei combustibili sintetici. Ad oggi si tratta di una tecnologia giovanissima che ancora lontana dall’affermazione commerciale. Ma potrebbe essere una soluzione più scalabile dei SAF da biomasse.
Insomma, ci sono davvero tante soluzioni che vanno migliorate e perfezionate, per permettere voli aerei-green a basso o, addirittura, a zero impatto ambientale.