All’interno di un convento italiano si effettuavano delle pratiche non convenzionali e molto paurose. Oggi, i più temerari possono visitarlo.
Certi luoghi possono essere visti come lugubri, da parte di diverse persone, quando invece tante altre sono solite viverli nella più totale serenità. Nel primo di questi due casi, ci sono anche diversi film hollywoodiani a renderli tali, creando un immaginario collettivo fatto di paure e angosce verso determinati rituali e i simbolismi che ne derivano.
Non a caso, quindi, quando si parla di conventi si pensa a degli spazi dedicati a degli eventi lontani da quelli che avvengono tutti i giorni in città. Proprio per il fatto che solo chi li vive è abituato ad essi, chi non lo fa li vede come estranei alla quotidianità e per questo eccezionali nel loro genere.
Il posto che andremo a presentarvi oggi è uno di quelli maggiormente paurosi nel nostro paese. Le motivazioni di tale asserzione derivano dal fatto che al suo interno avvenivano delle pratiche del tutto fuori dal normale. Chiunque ami il genere horror, paranormale ed extrasensoriale, non può esimersi dall’immergersi in questo spaventoso luogo di culto. Oggi è possibile visitarlo senza troppe fatiche e farlo, di certo, regalerà un’emozione unica e difficilmente ripetibile.
Il convento del terrore
Può sembrare un eufemismo, ma quando scoprirete cosa vi aspetta all’interno di queste inquietanti mura, comprenderete al meglio il perché di così tanto clamore. In effetti, ciò che veniva effettuato dentro le catacombe è un qualcosa di straordinario ma, allo stesso tempo, molto spaventoso.
Una volta all’interno, infatti, verranno mostrati dei corpi mummificati, la cui pratica deriva da una tradizione antica e che è stata effettuata anche nella nostra Sicilia. I risultati di queste attività sono presenti all’interno delle Catacombe dei frati Cappuccini che si trovano a Palermo, le quali oggi sono visitabili al basso costo di 5 euro, per un biglietto intero, e di 3 euro, per quanto riguarda il ridotto.
Sono diversi i corpi conservati all’interno di queste mura e vederli può essere un’esperienza molto affascinante e sorprendente. Questa usanza era ben radicata in Sicilia, ma anche in tutto il Mezzogiorno antecedente all’Unità d’Italia. La conservazione dei corpi morti veniva effettuata in due diversi modi, ossia tramite la mummificazione naturale e quella artificiale.
Le due pratiche si differenziano in maniera netta, dato che per quanto riguarda la naturale avveniva tramite la disidratazione di un corpo. In questo caso, venivano, quindi, eliminati i fluidi all’interno dei tessuti. Per quanto riguarda quella artificiale, invece, avveniva un processo di imbalsamazione tramite delle iniezioni di sostanze chimiche.