Esiste una comoda alternativa in treno? Allora non puoi usare l’aereo: questa la legge entrata in vigore in Francia pochi giorni fa. Ma a determinate condizioni.
Martedì scorso 23 Maggio in Francia è stata pubblicata una nuova legge a favore dell’ambiente. Prevede misure di contrasto all’inquinamento atmosferico causato dai voli aerei e, per quelli a corto raggio, impone obblighi specifici di utilizzo di mezzi alternativi a determinate condizioni. Numerose le contestazioni espresse e manifestate dai vettori francesi e dai rappresentanti aeroportuali dei nostri vicini d’oltralpe, che però non sono bastate per bloccare la norma.
La Commissione Europea, infatti, proprio su richiesta degli addetti del settore e dei rappresentanti di categoria ha studiato le carte ed analizzato la questione, con l’intento di assicurarsi che il governo francese avesse effettivamente o meno pieno diritto di imporre misure restrittive di tale natura. Ed il via libera da parte della Commissione è giunto lo scorso Dicembre e la norma quindi è potuta entrare in vigore pochi giorni fa.
Cosa stabilisce dunque? Se un volo a corto raggio copre una tratta percorsa da un treno ad alta velocità per una durata di viaggio massima di due ore e trenta minuti ed il viaggiatore può utilizzare comodamente il treno, dallo scorso 23 Maggio sarà obbligato a farlo per legge. “Così è deciso”, potremmo dire, e diventa ora prassi imposta dallo Stato per ridurre le emissioni di CO2.
Le origini della proposta e le previsioni di soluzioni aeree alternative per il futuro
La proposta di legge venne presentata per la prima volta nel 2018 tramite la “Convention Citoyenne pour le Climat”, ovvero la “Convenzione dei cittadini sul clima”, un’assemblea tenutasi in Francia ed organizzata periodicamente allo scopo di approfondire possibili soluzioni per ridurre le emissioni di carbonio all’interno del Paese nella totalità degli ambiti relativi alle attività antropiche.
Tre anni dopo poi, nel 2021, la proposta entrò nella cosiddetta “Legge sul Clima”, poi contestata, come dicevamo, dalle rappresentanze della categoria e passata al vaglio della Commissione Europea. Tra le critiche più sostenute, emerge la considerazione della inefficacia di un provvedimento di per sé “palliativo” rispetto alla quantità di anidride carbonica emessa da ciascun volo.
Ma la riduzione delle emissioni conseguente alla legge è certa, innegabile, e dunque senza alcun dubbio vantaggiosa per la salute dell’ambiente, degli esseri umani e delle specie viventi. Inoltre, si prevedono nuovi sviluppi assai promettenti che potrebbero già entro il 2035 rendere il volo aereo assai meno inquinante: si tratta degli aerei con propulsione ad idrogeno, potenzialmente anche più economici rispetto quelli a combustibili fossili.