Ormai da tempo, il crimine si muove sul web. Ecco perché siamo tutti a rischio: i dati che preoccupano arrivano sulla sicurezza informatica
Non abbiamo ancora capito in che mondo siamo finiti. La tecnologia ci governa. Siamo costantemente connessi o tramite computer o tramite smartphone e altri dispositivi. Eppure, per noi la sicurezza informatica continua a essere un dettaglio, qualcosa da poter tralasciare e sottovalutare. Ecco, invece, cosa rischiamo: i dati che preoccupano.
Eppure, basterebbe leggere le cronache per capire che ormai la maggior parte dei crimini viene commessa online, in rete. O, ancora, che le guerre non si combattono (solo) con missili e armi, ma anche, e forse soprattutto, con l’economia e con la tecnologia. Per questo, la figura degli hacker è sempre più richiesta.
In generale, i criminali informatici ne escogitano ogni giorno per commettere illeciti, per tentare di truffare i cittadini. Dal canto loro, gli utenti, però, nonostante gli smartphone siano oggigiorno un allungamento del nostro corpo, continuano a non prestare la giusta, necessaria, attenzione alla sicurezza informatica.
Sempre più spesso ci capiterà di ricevere mail che nascondono delle truffe. Sono sempre più credibili. A volte si celano dietro i nostri istituti di credito, a volte dietro le poste. Talvolta, invece, addirittura, sostengono che siamo accusati di reati gravissimi. I criminali informatici giocano molto sulla emotività della potenziale vittima e sulla sua ignoranza sul tema.
Ovviamente, come già abbiamo fatto più volte, vi consigliamo vivamente di non fornire mai e in nessun caso dati sensibili, né, ovviamente, estremi finanziari.
Per alcuni, potrebbe trattarsi di una avvertenza superflua, quasi ovvia. Ma non è così, perché ancora, al giorno d’oggi, nel 2023, c’è una grande ignoranza su questi temi, grande disinteresse. Questo perché continuiamo a considerare queste tematiche lontane da noi, fin quando, ovviamente, non finiamo nella rete dei criminali.
Ma la verità, inquietante, è che tutti siamo a rischio. Non solo per la maestria di questi hacker, ma anche perché siamo un popolo di analfabeti digitali. Noi italiani, soprattutto, Secondo Kaspersky, una delle realtà che, da anni, monitora il web e lotta contro i criminali informatici. Due italiani su tre non prendono nella giusta considerazione la sicurezza informatica.
Per due italiani su tre, proteggersi sul web non è fondamentale. Eppure, basterebbe poco. Basterebbe non credere a ogni cosa che ci arriva, tramite mail, sms e social, basterebbe utilizzare password più sicure. Secondo i rilievi di Kaspersky, ancora, oltre la metà degli italiani non fa alcun controllo sulla propria privacy sul web. Una realtà inconcepibile e preoccupante.
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