La questione siccità in Italia sta diventando un problema veramente gravoso. Le piogge non bastano e la prossima stagione rischia di essere distruttiva per il terreno. Così è nata un’idea rivoluzionaria.
Questa potrebbe essere un’ancora di salvezza per tutti quei paesi che sono in emergenza idrica e non sanno come risolvere. Quello della siccità è un problema piuttosto comune e quindi bisogna correre ai ripari prima che sia troppo tardi.
I problemi sono sue due fronti, da un lato bisogna fare i conti con un terreno sempre più arido che diventa rischioso per la sicurezza generale e dall’altra con una mancanza d’acqua generalizzata che si tradurrà praticamente in estati sempre più calde e soprattutto in piogge a carattere tempestoso.
Problema siccità: l’idea rivoluzionaria è italiana
Per fronteggiare il problema della siccità dall’Italia arriva una grande idea che potrebbe cambiare le sorti di moltissimi paesi. Ovvero utilizzare l’acqua del mare per poter evitare che diventi una vera e propria emergenza. Questa è l’idea del Veneto, come spiegato dal presidente Luca Zaia.
“Abbiamo una risorsa – ha detto il presidente della Regione, Luca Zaia – alla quale non dobbiamo più guardare distrattamente. Non escludo l’impiego di impianti di desalinizzazione per l’acqua di mare“. L’obiettivo è lavorare con un sistema che viene adottato anche da tanti altri paesi che usano proprio l’acqua del mare per sanare il territorio. Un esempio è Dubai dove per dare acqua a giardini, palme e piante in generale si usa l’acqua del mare ovviamente privata del sale.
In Medio Oriente si produce il 47% dell’acqua potabile proprio dal mare e ci sono tanti altri esempi come la Spagna dove sono quasi 800 gli impianti disponibili per questo processo. La strategia ovviamente richiede delle risorse per poter lavorare l’acqua e renderla potabile e quindi ci sarà bisogno di procedure apposite. L’obiettivo è comprendere al momento quanto costerà in termini energetici questo lavoro quindi come si potrà fare dal punto di vista economico. Sfruttare le risorse rinnovabili poi sarebbe il massimo perché si arriverebbe ad un’economia circolare.
Intervento contro la carenza d’acqua
Le ipotesi ora sono tutte al vaglio ma bisogna fare i conti con una carenza d’acqua che è sempre più forte e preoccupante e che ha ricadute sull’agricoltura di tutto il paese e quindi anche sulle industrie. Nel frattempo, prima che si proceda alla creazione di un impianto, bisogna pensare a stretto giro e l’idea è quella di adottare dei limiti di utilizzo per evitare sprechi. Ovviamente è tutto in divenire e al momento non ci sono divieti ma solo appelli alla cittadinanza. Qualora non ci siano effettivi miglioramenti sarà necessario intervenire con misure drastiche per evitare che la situazione degeneri.
La desalinizzazione dell’acqua non è quindi una novità assoluta ma potrebbe essere applicata sul territorio. Già lo scorso anno ne venne adoperato uno proprio in Veneto. Questo sistema si basa sull’osmosi inversa, viene eliminato il sale dall’acqua e questa diventa potabile a tutti gli effetti. Anche Bahamas, Maldive, Malta sono tra i paesi che sfruttano questi impianti, in Arabia Saudita si ricava il 50% dell’acqua potabile così e ad Israele è presente uno dei più grandi al mondo con una produzione di 627 mila metri cubi di acqua al giorno.