La novità: stop alla carne in Europa, ecco la prima città che si impegna ad eliminarla. Tutte le informazioni utili da conoscere.
L’alimentazione corretta è alla base di un buono stato di salute tutti ormai sanno quanto certi alimenti siano dannosi per la loro propensione a favorire il cancro e le malattie cardiovascolari. Tra questi c’è la carne, in particolare quella rossa e processata (come i salumi).
Non è che mangiando la carne si muoia all’istante, ma un consumo frequente e protratto nel tempo è alla lunga dannoso. Che nei Paesi occidentali si consumi troppa carne, con conseguenze negative sulla salute, è un dato di fatto. Pertanto i governi stanno correndo ai ripari, con campagne di sensibilizzazione per ridurre il consumo di carne dalla dieta quotidiana, evitando in particolare quella maggiormente trattata ed elaborata.
Poi c’è chi si è spinto oltre, fino ad adottare misure importanti per eliminare la carne dai luoghi pubblici. La prima città in Europa a dire no alla carne è Edimburgo, in Scozia. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Stop alla carne, in Europa la prima città che si impegna ad eliminarla
Se non proprio con un divieto, comunque con una progressiva eliminazione dalle mense pubbliche, Edimburgo è la prima città in Europa a dire no alla carne. La svolta salutista della città scozzese è iniziata. Una rivoluzione che potrebbe presto essere imitata anche da altre città europee.
La città di Edimburgo è stata la prima europea a sottoscrivere il Plant-Based Treaty, un documento che impegna ad eliminare la carne dalle mense scolastiche, dagli ospedali e dalle strutture per anziani. Come riporta Il Fatto Alimentare. Altre 20 città nel resto del mondo hanno firmato il documento, tra cui Los Angeles, negli Stati Uniti.
Inquinamento da produzione alimentare
Oltre che per motivi salutistici, il documento ha come obiettivo la riduzione delle emissioni dipendenti dalla produzione alimentare. Sappiamo, infatti, quanto l’allevamento di animali da macellazione provochi elevate emissioni di Co2 nell’aria. Molto di più di quanto possiamo immaginare. L’inquinamento da attività agricole e di allevamento, infatti, non è secondario a quello di emissioni di gas inquinanti di industria, riscaldamento e autoveicoli.
Pertanto, anche l’alimentazione dovrà cambiare per ridurre le emissioni nocive che causano il riscaldamento globale.
Prima di prendere la sua storica decisione, il consiglio comunale di Edimburgo ha incaricato gli esperti di realizzare una valutazione di impatto ambientale legata ai consumi alimentari in città. Dalla relazione è emerso che l’alimentazione rappresenta il 23% delle emissioni ad Edimburgo, di cui il 12% causate dal consumo di carne. Da qui la decisione allo stop alla carne nelle mense pubbliche.