Tensione in Europa per un prodotto italiano, ecco cosa sta accadendo

In Italia si è generata una certa tensione per il comparto alimentare. Non solo perché ultimamente sono stati ammessi per la vendita degli insetti, ma anche per una notizia tutta nuova che non fa molto piacere ai produttori.

Il vino infatti conterrà una nuova etichetta, come stabilito dall’UE, un vero attacco secondo il ministro della sovranità alimentare.

Prodotti italiani
Prodotti italiani (cultravel.it)

La nuova dicitura potrebbe essere infatti un duro colpo per uno dei prodotti di punta del territorio anche nelle vendite all’estero.

Attacco alla specialità italiana

Giorni complessi per la filiera del vino dopo che l’Irlanda ha ottenuto il via libera dall’UE per inserire sulle etichette dei prodotti alcolici quindi dalla birra ai liquori un avviso che sarà tipo quello attualmente in uso sulle sigarette.

Vino
Vino (Cultravel.it)

“Il consumo di alcol provoca malattie del fegato” oppure “Alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”. La misura è stata ammessa nonostante la contrarietà di alcuni paesi come Italia, Spagna e Francia. Ovviamente non solo rappresenta una mossa complessa per il mercato italiano ma anche per gli altri produttori, come i francesi. Il problema è anche che questa misura potrebbe aprire la strada ad un’altra serie di provvedimenti simili negli altri paesi. In Italia esiste addirittura un vino proibito che in pochi conoscono.

Insorge la politica italiana: una decisione inaccettabile

Certo pensare di sorseggiare un bel calice di vino e leggere che provoca un tumore non è il massimo ed è per questo che la politica italiana è insorta, consapevole dei rischi che la vendita all’estero e l’esportazione in generale corre adesso. Una decisione assurda secondo il ministro del Turismo, Santanché. Tuttavia questa decisione dovrà comunque attendere il parere positivo della WTO ovvero l’organizzazione mondiale del Commercio. La valutazione potrà richiedere fino a due mesi ma l’Italia non si farà trovare impreparata.

Già pronta la controffensiva, per difendere il matrimonio eno-gastronomico. Tajani ha annunciato già ricorso, il ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida «Questa è una scelta gravissima che viene da nazioni che non producono vino e dove si abusa di superalcolici. Si vuole equiparare il vino ai superalcolici ma il vino utilizzato in modo moderato è alimento sano».

Qualcosa insomma che fa discutere perché, se dovesse diventare realtà, l’impatto potrebbe essere molto pesante per i commerci ma anche per la reputazione che ha un prodotto di pregio tra i più esportati in assoluto e che da sempre rappresenta uno dei prodotti di maggiori interesse anche per i turisti quando arrivano in Italia, quindi il problema diventerebbe non solo nelle vendite all’estero ma anche a quelle interne per i viaggiatori.

Gestione cookie