Roma, Caput Mundi. La città eterna non smette mai di stupire e rivela una storia inedita dopo molti secoli. La scoperta è importante ed è davvero storica.
Di Roma cosa si può dire? Pensiamo davvero di aver detto tutto, raccontato tutto, ma non è così. La capitale italiana rivela ancora moltissime cose che ancora in pochi conoscono.
L’eternità della città di Roma è un fatto indiscusso, ed è come sappiamo una delle capitali più famose di tutto il mondo, visitata ogni anno da milioni di turisti che non smettono di ammirare tutto ciò che offre.
Roma, la storia continua…
Se parliamo di Roma, non sapremo davvero da dove iniziare. Le cose che Roma offre a un visitatore non sono numerabili, soprattutto per ciò che riguarda la sua storia millenaria. Nemmeno chi ci vive la conosce completamente.
Tra tutti i monumenti della Città Eterna, il Colosseo è certamente riconosciuto come il simbolo della capitale in tutto il mondo. Colosseo vuol dire Roma e la sua storia, il luogo più iconico ed uno dei monumenti più visitati in assoluto di tutto il pianeta. L’Anfiteatro Flavio, questo è il nome originale, è meglio conosciuto come Colosseo, nome che secondo i racconti ha preso ispirazione dalla statua colossale di Nerone che era posta proprio a pochi metri dall’arena.
Il Colosseo è ancora oggi considerato l’anfiteatro più grande al mondo, voluto dall’imperatore Tito Flavio Vespasiano che ne ordinò la costruzione nel 70 d.C. L’anfiteatro era destinato ai combattimenti e soprattutto ai giochi tra i gladiatori che hanno ispirato moltissime pellicole, tra cui l’amatissimo “Il Gladiatore” di Ridley Scott con protagonista il premio Oscar Russell Crowe.
Le fogne rivelano aspetti inediti del Colosseo
Non tutti sanno che i sistemi fognari possono raccontare molto della storia di un luogo. E’ il caso del Colosseo, e la notizia ha lasciato tutti a bocca aperta. Lo ha pubblicato il sito ufficiale del Turismo di Roma.
Recenti ricerche condotte sul funzionamento del sistema fognario ed idraulico del Colosseo, hanno rivelato importanti informazioni riguardo gli usi e costumi dell’epoca, ma non solo. Gli scavi stratigrafici del collettore sud, ostruito e fuori uso dal 523 d.C., hanno svelato cosa si mangiava all’epoca: sono stati infatti ritrovati resti di semi e frutti, fichi, uva, meloni, olive, pesche, ciliegie, susine, noci, nocciole e pinoli, che si consumavano con carni cotte al momento su bracieri improvvisati, fino a pizze e verdure.
Ed ancora ossa di animali quali orsi, leoni, leopardi ma anche cani, bassotti, dadi da gioco, borchie, chiodini da scarpe e frammenti di cuoio, e diverse monete, ed un sesterzio in oricalco di Marco Aurelio. I nuovi dati emersi dalle ricerche nei collettori fognari sono stati rinvenuti da una equipe di ricerca diretta da Martina Almonte, Federica Rinaldi e Barbara Nazzaro. Gli importantissimi ritrovamenti potrebbero essere utili anche per risolvere il problema dello smaltimento delle acque e dei frequenti allagamenti che affliggono da anni la capitale d’Italia.