Sapete perché si chiama Befana? No, non è perché è vecchia. Tutte le informazioni e le curiosità sulla festa così popolare.
Manca pochissimo alla festa della Befana del 6 gennaio, festività che è chiamata anche Epifania, ad indicare la prima esposizione in pubblico di Gesù Bambino e la visita dei Magi con l’omaggio dei doni di oro, incenso e mirra.
Il termine Befana, invece, indica la vecchina che porta i doni ai bambini buoni e il carbone a quelli cattivi, volando sulle città con la sua scopa magica. Poiché questo termine indica una donna anziana dal volto rugoso e pieno di verruche, vestita di abiti rattoppati, con il tempo il termine Befana è diventato molto popolare per indicare una persona vecchia e non proprio bella ma soprattutto mal messa e trascurata, nell’aspetto esteriore e nell’abbigliamento.
Ma la conoscete l’origine di questa parola? Sapete perché la Befana si chiama Befana? Ve lo diciamo qui di seguito. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Perché si chiama Befana? E no, non è perché è vecchia
Con il termine Befana, in realtà, si indica l’Epifania. Non sono due parole diverse. La parola Epifania viene dal greco ἐπιφάνεια, epifáneia, che significa “apparizione, “manifestazione” (della divinità). Infatti, è la festa che celebra l’esposizione al pubblico, per la prima volta, del Bambino Gesù, con l’adorazione dei Magi, giunti a Betlemme da lontano, seguendo la stella cometa, con il loro carico di doni.
La festa nel calendario gregoriano si celebra il 6 gennaio. Mentre i cristiani ortodossi e alcune chiese cattoliche d’oriente festeggiano l’Epifania il 19 gennaio, perché nella liturgia seguono ancora l’antico calendario giuliano, con date in avanti rispetto al nostro. Anche il Natale lo celebrano dopo di noi, il 7 gennaio.
La parola Befana
La parola Befana, che appartiene al folclore italiano, è una corruzione della parola Epifania, che dal greco epifáneia è diventata bifanìa e befanìa. Quindi Befana. Pertanto anche questa parola indicherebbe la manifestazione del Signore Gesù. Nella tradizione popolare italiana, però, ha finito con indicare la vecchina che vola su una scopa e porta doni o carbone ai bambini. Un’antica tradizione festa che è rimasta intatta nei secoli ed è stata assorbita nel cristianesimo.
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