Conoscete il significato di overbooking? Sapete quando si verifica e come tutelarvi? Ecco una guida rapida e puntuale sull’argomento per evitare spiacevoli inconvenienti.
La parola overbooking l’abbiamo sicuramente sentita in qualche serie tv o film, soprattutto americano. Forse, se siamo fortunati, non abbiamo mai vissuto in prima persona questa spiacevole situazione e, magari, non ne conosciamo nemmeno significato e dinamiche.
Bisogna però essere sempre preparati, soprattutto se siamo viaggiatori incalliti o se abbiamo in programma di volare molto spesso in questo 2023 in arrivo. Vediamo allora in quali occasioni potrebbe verificarsi l’overbooking in aereo e come evitare situazioni spiacevoli in questo specifico caso.
Cos’è l’overbooking e quando si verifica?
La prima cosa da sapere riguarda il significato di questa parole. Letteralmente overbooking vuol dire “eccesso di prenotazioni” e l’ENAC spiega questo termine in modo semplice:
Il numero di posti disponibili è inferiore rispetto al numero di biglietti aerei venduti.
Follia penserete voi. Come fa una compagnia aerea a fare questa tipologia di errore? In realtà è una pratica con una duplice valenza. Spesso può capitare perché viene cambiato tipo di velivolo all’ultimo per i motivi tecnici più disparati. Altre volte invece la pratica dell’overbooking nasce proprio come pratica legale effettuata dalle compagnie per tutelarsi in caso di mancata presentazione dei passeggeri all’imbarco.
Questo è un passaggio molto importante da ricordarsi: la pratica dell’overbooking, come riporta IlCorriere.it, è una pratica legale. Secondo statistiche piuttosto puntuali ci sono sempre dei passeggeri che non si presentano all’imbarco e, vendendo più biglietti rispetto ai posti a sedere, la compagnia aerea si tutela.
In Italia i viaggiatori in questo caso sono comunque tutelati dall’ENAC che, in caso di mancato imbarco – overbooking compreso – sancisce l’obbligo di informazione da parte della compagnia aerea, la sistemazione del passeggero in classe superiore o inferiore dove possibile per non far perdere il volo. Inoltre l’art.4 del regolamento CE n. 261/04 sancisce il diritto a ricevere il rimborso o a scegliere – gratuitamente – un altro volo. Insomma: è la compagnia aerea che deve risarcire in modo diretto o indiretto il viaggiatore.